Mi piace dire che “i libri sono eterni, inscalfibili” e lo credo veramente. Hanno un respiro che non si spegne, una vita separata dalla nostra e per questo molto meno fugace.
Le nostre vite non lo sono, eterne. Sono evanescenti, in bilico, fragilissime.
Ognuno di noi corre il rischio che la propria storia vada dimenticata. Dispersa.
Un tempo i vecchi raccontavano ai nipoti le gesta loro e di chi li aveva preceduti, oggi accade raramente.
Per questo seguito a credere nel mio lavoro che mescola passione e convinzione, fragilità e tenacia.
Ogni volta che un committente mi affida la sua storia mi commuovo, provo gratitudine, immensa gratitudine.
Questo è ancora il senso della mia Signorina Write che giorno e notte mi abita.
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