La Signorina Write

La Signorina Write

Da scrittrice a Ghostwriter

La Signorina Write, Ghostwriter italiana, nasce nel 1999, all’uscita del mio primo libro ‘Le due età’ (Marsilio Editori).

Un mio lettore che partecipa alla prima presentazione del libro, avvenuta a Parma, dopo aver letto la storia d’amore dei due protagonisti, ne rimane affascinato. La storia d’amore tra Laura, la giovane studentessa, e Alberto, il vecchio scrittore, lo coinvolge. Così il mio lettore mi contatta e mi chiede di aiutarlo a riconquistare la sua fidanzata. Lui in realtà non la chiama così, ma la definisce “la donna della mia vita”.

Mi chiede di farlo attraverso le parole di Laura nella quale lei pare essersi identificata. Accetto con entusiasmo, mi metto al mio tavolo di lavoro e scrivo una lunga lettera d’amore, che è stata la mia prima prova come Ghostwriter.


Una Ghostwriter e una lettera d’amore

Una lettera d’amore di quelle che avrei sempre voluto ricevere, intrisa di passione, di parole mai dette, di fronte alle quali io per prima provo un guizzo d’imbarazzo. In quella lettera ci metto tutta me stessa: la bambina che sogna, l’adolescente che spacca, la donna che cresce, la madre che ricuce, la figlia che osserva in disparte, l’amante che si eleva. Ma quel flusso di parole accorate non sortisce l’effetto desiderato.
Io e lui, però, diventiamo amici, confidenti, compagni di viaggi immaginari.


Come nasce una Ghostwriter

In una notte di piena estate, assieme al mio amico-lettore, parlando di scrittura e del potere terapeutico della parola prende forma Lei: La Signorina Write. La Signorina Write, coi suoi occhialini poggiati sul naso e il desiderio di tramutare in viaggio ogni vita, comincia a scrivere lettere d’amore, non solo per amanti, fidanzati o sposi in bilico. La Signorina Write scrive anche lunghe confessioni per padri troppo ruvidi, che non sanno ascoltare, madri soffocate dalle incombenze della vita, figli vulnerabili che prendono a pugni la vita. Comincia così il lungo cammino della Signorina Write, lungo i sentieri più impervi delle incomprensioni, del non-detto che svilisce ogni rapporto, alimentata da un’unica certezza. La certezza del potere terapeutico, riparatore, della Parola. Quella Parola che accorcia distanze, abbatte muri e recinzioni, esalta momenti condivisi, ricuce vecchie ferite con un ago speciale d’inchiostro blu notte.